Foto:Gian Lorenzo Bernini e bottega (Napoli 1598 -Roma 1680) Busto di Urbano VIII, sec. XVII (1655 ca) marmo, cm 87×83. Ph. Mauro Coen. Gallerie Nazionali di Arte Antica, Roma
La Galleria Nazionale d’arte antica di Palazzo Barberini ospita fino al 30 luglio 2023 nella Sala 18 del primo piano, dedicata ai ritratti dei grandi della famiglia Barberini, il busto berniniano in bronzo sbalzato del papa Urbano VIII conservato a Firenze nella Collezione di Palazzo Corsini al Prato. Dove giunse a seguito del matrimonio celebrato a metà dell’Ottocento fra Anna Barberini e Tommaso Corsini. Con questo evento, dice Flaminia Gennari Santori Direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, si apre in via Quattro Fontane l’anno dedicato alla grande mostra dedicata ai Barberini in programma per la prossima primavera (a cui si sta lavorando da tre anni) per celebrare il quarto centenario dell’elezione di Urbano VIII al soglio pontificio ( 29 settembre del 1623) . Il busto di Urbano VIII della Collezione Corsini potrebbe entrare a far parte del Museo di Palazzo Barberini qualora venisse acquistata dallo Stato . Ora è esposta nel luogo dove era una volta, messa a diretto confronto con la versione in marmo dello stesso “Ritratto di Urbano VIII “(del 1655 circa), di Bernini conservato a Palazzo Barberini, di cui costituisce il prototipo. Le due sculture sono poste una a destra e una a sinistra della porta di accesso alla cappella privata della principessa che ora si potrà vedere anche dall’interno. Una cappella decorata tra il 1631 e il 1632 da Pietro da Cortona, assistito da Giovan Francesco Romanelli e Pietro Paolo Baldini, con la probabile regia di Bernini. Non si tratta di uno spazio semplicemente aggiunto al resto, ma rappresenta piuttosto il punto di arrivo del percorso spirituale illustrato con la massima efficacia nella volta da Andrea Sacchi.
Il busto in bronzo fu realizzato nel 1658 per iniziativa del cardinal nepote Antonio Barberini per mantenere viva la “santa memoria” del pontefice che con la sua elezione avevo dato lustro all’intera famiglia. Un ritratto postumo commissionato al grande Bernini assai utile anche a fini diplomatici. E’ il caso del busto in bronzo, ora conservato al Louvre, che venne inviato in dono a Luigi XIV re di Francia il quale nel 1672 aveva dato protezione e generosa ospitalità al cardinale e al fratello Taddeo in fuga da Roma.
Il busto in bronzo viene ricordato per la prima volta dallo storico Ludwig von Pastor nella sua “Storia dei Papi“ del 1928, ma per molto tempo non ha suscitato l’interesse degli studiosi propensi piuttosto a considerarlo una replica mediocre del busto esposto al Louvre. Secondo l’autorevole parere di Andrea Bacchi, uno dei massimi esperti di scultura barocca e curatore della rassegna su Bernini del 2017 alla Galleria Borghese, le vicende dei due busti, del Louvre e Corsini, sono sovrapponibili. Entrambi sono stati commissionati a Gian Lorenzo Bernini direttamente dal cardinale Antonio Barberini. Fanno fede le lettere scritte dal cardinale a Bernini in cui sollecita la fusione dell’altra testa della “santa memoria di Papa Urbano”. A tal fine il professor Bacchi ricorda che fino al 1681 nella casa di Bernini erano conservati due busti del pontefice in terracotta, uno dei quali descritto in modo analitico: “un ritratto di Papa Urbano Ottavo fatto di creta cotta con il suo busto, e piede dorato”. A parere dello studioso proprio uno di questi avrebbe fatto da modello per la fusione in bronzo. Che ovviamente non è di mano di Bernini (che non è un bronzista), il quale però è direttamente coinvolto nell’operazione e segue tutto nei particolari. Sconosciuto il nome dell’autore della fusione. mentre è riportato dalle fonti il nome di colui che ha realizzato le due basi che dovevano essere in ebano dorato. Il busto fiorentino è un altro capolavoro della ritrattistica berniniana. L’artista ha il compito di forgiare materialmente l’immagine di papa Urbano in pittura e scultura, in pietra e in metallo da vivo e oltre i limiti della vita stessa come nel caso del busto fiorentino, in cui mirabilmente si fondono insieme identità del soggetto e solenne magistero papale.
La sala Sacchi in cui sono esposti i due busti di Urbano VIII di Bernini, in marmo e bronzo, rappresenta l’apoteosi della famiglia Barberini. Dalla volta affrescata attorno al 1630 con l’Allegoria della Divina Sapienza da Andrea Sacchi, che pronostica l’avvento di una nuova età dell’oro, a seguito dell’elezione di Maffeo Barberini al soglio pontificio (che si fa chiamare Urbano a sottolineare l’urbanitas), riprodotta in olio dallo stesso artista, alla cappella privata, ai ritratti del pontefice e dei membri della famiglia da Francesco Barberini il “Cardinal padrone” a Antonio Barberini, In mostra di Urbano VIII il ritratto ad olio su tela del 1631 – 32 di Bernini, il ritratto del cardinale Francesco Barberini di Lorenzo Ottoni, il ritratto del cardinale Antonio Barberini del Pesarese.
Galleria Nazionale d’Arte Antica – Palazzo Barberini – Via delle Quattro Fontane 13 Roma. Fino al 30 luglio 2023. Orario: martedì – domenica 10.oo – 18.00 fino al 28 ottobre. Dal 29 ottobre 10.00 – 19.00. Informazioni: 06-32810 e www.barberinicorsini.org1