I Carabinieri TPC hanno consegnato all’Istituto Centrale del Restauro del MiC, cinque reperti ellenistici in argento, sequestrati a conclusione di una mirata attività di indagine volta alla repressione di un vasto traffico di reperti archeologici provento di scavi clandestini in Sicilia, in particolare, nell’area archeologica dell’antica città greca di Morgantina.
L’indagine è partita dall’esame di fotografie ritraenti cinque oggetti in argento le cui caratteristiche riconducono al “Tesoro di Morgantina”, che giravano tra il circuito del mercato illecito dei reperti. Le foto sono state trovate nella disponibilità di un giovane cittadino di Aidone (EN) che aveva avviato contatti per vendere i preziosi reperti.
Questi, dichiarava che gli argenti erano detenuti dal padre che li aveva nascosti sotto terra e in punto di morte, aveva rivelato il segreto. Nel prosieguo delle indagini, il soggetto indicava ai Carabinieri TPC . il terreno di proprietà dal quale erano stati estratti gli argenti che corrisponde all’area attigua al Parco Archeologico di Morgantina, nelle vicinanze della cosiddetta “Casa di Ganimede”.”
Il giudice del tribunale di Roma ha già stabilito che gli argenti siano affidati all’istituto Centrale del Restauro per la loro tutela.