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L’Art Regeneration rende le città più green

da | 30 Ott 2024 | Arte e Cultura, Promozione e valorizzazione

Mercato dell’arte, prevista una crescita da 520 a 890 miliardi di dollari entro il 2032

 

L’Art Regeneration rende le metropoli più green: ecco le dieci opere protagoniste del trend globale volto alla rigenerazione urbana; un viaggio da Milano a Pechino, passando per San Paolo. Si prevede che il mercato globale dell’arte cresca da 520 a 890 miliardi di dollari entro il 2032. In questa ottica, il movimento dell’Art Regeneration abbellisce le città promuovendo l’inclusività e la sostenibilità. Una vera e propria rivoluzione artistica.

Mercato dell’arte, prevista una crescita da 520 a 890 miliardi di dollari entro il 2032

Il mercato globale dell’arte ha raggiunto un valore di 520 miliardi di dollari lo scorso anno, ma secondo i dati forniti dal Global Art Report di Straits Research il settore sfiorerà gli 890 miliardi dollari entro il 2032, con una crescita complessiva che sfiora il 60 per cento. Uno sviluppo esponenziale che sta trasformando molte aree delle città in ogni parte del mondo con l’intendo di renderle più vivibili e sostenibili attraverso l’Art Regeneration. Parole d’ordine sono dunque inclusività, sostenibilità e valorizzazione dell’economia locale attraverso turismo e marketing territoriale. Negli ultimi anni infatti, l’Art Regeneration ha acquisito visibilità attraverso mostre e progetti comunitari in contesti urbani che affrontano problematiche come il degrado sociale e ambientale. A renderlo noto è un approfondimento di Espresso Communication.

Obiettivo: far tornare le città a respirare

L’Art Regeneration rappresenta un movimento artistico che non ha una data di nascita ufficiale o un luogo preciso. Tuttavia,  mira con forza a promuovere la sostenibilità ambientale e l’inclusività attraverso pratiche artistiche. Il movimento sta spopolando a gran velocità da Milano a Rotterdam, passando per Città del Messico e Pechino. L’arte diventa così un atto di rigenerazione e di cambiamento, assecondando la crescita di una società più sostenibile, inclusiva e attenta all’ambiente, in modo che le città possano tornare a ‘respirare’.

‘Respiro’, il murale di Milano che disgrega gli inquinanti nell’aria

Fra gli esempi di questo trend mondiale, spicca il murale realizzato dall’artista Gianluca Patti a Milano. ‘Respiro’ è un’opera che invita le persone a riflettere su come migliorare la qualità della vita nelle città. Il murale è stato realizzato in occasione del progetto ‘Muri d’artista’. Il progetto si avvale di speciali vernici fotocatalitiche che assorbono gli inquinanti atmosferici, arrivando a sensibilizzare così l’intera comunità. Infatti, le vernici utilizzate – brevettate da Reair – grazie a una speciale nanotecnologia di ultima generazione, sono capaci di disgregare in modo naturale i principali agenti inquinanti presenti nell’aria e restituire così aria pulita per un equivalente di cinque nuovi alberi piantumati.

Gianluca Patti: “con questo murale desidero invitare cittadini e istituzioni a prendere coscienza della questione ambientale”

Dunque, l’utilizzo delle macchie di colori ricordano le corse e i giochi nel parco, ma al tempo stesso l’artista si rivolge alle nuove generazioni, invitandole a prendere coscienza dello stato dell’arte e a guardare oltre il limite architettonico del muro, invitando a non avere paura di sognare un futuro diverso. Questo approccio innovativo non solo promuove la sostenibilità, ma trasforma anche l’arte in uno strumento di rigenerazione urbana. Commenta Gianluca Patti: “Attraverso la mia ricerca parlo delle mie origini, della mia famiglia, dei miei ricordi e dei miei sogni, del bambino che ognuno porta con sé. Racconto la mia storia personale, che ovviamente è influenzata da persone, luoghi e avvenimenti, come quella di chiunque altro, ma non solo. Con questo murale desidero richiamare l’attenzione sulla funzione vitale per eccellenza: respirare, e, soprattutto, invitare cittadini e istituzioni a prendere coscienza della questione ambientale”. Sottolinea inoltre: “Torniamo a trascorrere tempo di qualità all’aperto; torniamo a respirare aria pulita, a muoverci, a socializzare; torniamo a riappropriarci di quegli spazi che ci appartengono e che non devono necessariamente essere divorati dal cemento”.

La Smog Free Tower di Rotterdam

Da ricordare è anche la Smog Free Tower di Rotterdam, progettata da Daan Roosegaarde. L’opera è il primo ‘aspirapolvere anti-smog0 al mondo. Alto 7 metri, utilizza la tecnologia brevettata di ionizzazione positiva per pulire 30.000 m³ di aria all’ora, fornendo aria pulita negli spazi pubblici. In sostanza, la torre crea una sorta di bolla con aria fino al 75 per cento ripulita dallo smog e rimessa in circolo. È stata realizzata anche in Corea del Sud, Cina, Messico, Paesi Bassi, Emirati Arabi Uniti e Polonia.

A Karachi, i giardini capovolti

Nel cuore dell’espansione urbana di Karachi, i giardini capovolti di Fayaz Baloch sfidano l’inquinamento atmosferico, offrendo un soffio di speranza alla popolazione del Pakistan.

A Cambridge, un’installazione che si ispira al flusso naturale dell’acqua

Aguahoja è un’installazione di Neri Oxman e del MIT Media Lab, a Cambridge nel Massachussetts. Si ispira al flusso naturale dell’acqua per creare materiali biodegradabili. Il progetto mira a rendere l’edilizia sostenibile, eliminando i rifiuti e trasformandoli in risorse per ridurre l’impatto ambientale. Nello specifico, Aguahoja è una raccolta di oggetti naturali ottenuti da gusci di gamberetti, esoscheletri di insetti e foglie morte, stampati in 3D da un robot, modellati dall’acqua e colorati con pigmenti naturali. Il progetto mira a sovvertire il circolo industriale di estrazione e obsolescenza dei materiali attraverso la creazione di compositi biopolimerici che presentano proprietà meccaniche e ottiche regolabili. I composti biopolimerici che costituiscono la materia organismo permettono dunque la cattura dell’anidride carbonica, oltre a incrementare le sostanze nutritive.

Il Giardino di Permacultura nelle Filippine promuove pratiche agricole sostenibili

Il Giardino di Permacultura creato dall’artista e attivista Toni P. Ledesma, a Quezon City, nelle Filippine, promuove pratiche agricole sostenibili, integrando sistemi naturali per coltivare cibo, gestire l’acqua e ridurre l’impatto ambientale. Serve anche come modello educativo per la comunità, mostrando come l’ecosistema può essere sfruttato per creare abbondanza senza distruggere le risorse.

L’elefante dei sogni in tubi di carta riciclata

A Valencia l’artista Nituniyo ha creato un elefante utilizzando oltre 6000 tubi di carta riciclati, per celebrare l’annuale Festival Fallas, al fine di promuovere la consapevolezza ambientale.  Ai visitatori è stata offerta la possibilità di scrivere i loro sogni e inserirli nella struttura. ‘Somnis de pes’ è stata bruciata come da tradizione durante la notte della celebrazione, il 19 marzo del 2015.

A Buenos Aires, il fiore in acciaio che abbraccia il nuovo giorno

A Buenos Aires, precisamente nella Plaza de las Naciones Unidas, nel quartiere di Recoleta, si trova invece Floralis Generica di Eduardo Catalano: una scultura in acciaio a forma di fiore, che apre e chiude i petali all’alba e al tramonto. Alta oltre 20 metri e con un peso di diciotto tonnellate, la scultura celebra la bellezza della natura e unisce arte e sostenibilità grazie all’uso di materiali ecocompatibili.

A a Rio de Janeiro la scultura del pesce che denuncia l’impatto dell’uomo sulla vita marina

La Scultura del Pesce è stata voluta dall’ONU e realizzata dall’artista messicano José Manuel ‘Chico’ Mendez. Collocata a Botafogo Beach, a Rio de Janeiro, grazie all’utilizzo di bottiglie di plastica recuperate mira a denunciare l’impatto dell’uomo sulla vita marina.

A Pechino, lo smog è diventato un mattone

A Pechino, dove i livelli d’inquinamento sono 40 volte superiori a quelli considerati sicuri dall’OMS, le polveri sottili e lo smog sono aspirati attraverso un ugello di plastica nera e diventano mattoni, per mano dell’artista Nut Brother. L’artista ha in pratica ha unito alle polveri raccolte sabbia e argilla, mescolandoli tra loro. Il mattone finale è diventato così il simbolo del disinteresse delle persone di fronte al grave problema dell’inquinamento atmosferico, rendendo visibili e palpabili le polveri inquinanti.

Opera d’arte in legno in Finlandia fatta da tronchi e rami

Woven Tree di Jaakko Pernu è un’opera d’arte in legno posizionata a Helsinki, in Finlandia. È  stata progettata per integrarsi nel paesaggio urbano e invita a riflettere su un approccio sostenibile. I materiali scelti sono tutti naturali come tronchi e rami, progettate per integrarsi nel paesaggio urbano.

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