Foto: Erminia De Sanctis (Roma 1840-1919), da Guglielmo De Sanctis (Roma 1829-1911) Emanuele Filiberto mostra l’erede al popolo, 1887 acquerello su carta Roma, Museo di Roma a Palazzo Braschi
Le tante artiste che dal XVI al XIX secolo hanno fatto di Roma il loro luogo di studio e di lavoro con una produzione ricca, variegata e di assoluto rilievo artistico, spesso relegate a una sorta di ‘silenzio’ storiografico, sono al centro della mostra ‘Roma Pittrice Artiste al lavoro tra XVI e XVIII secolo’, è ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi dal 25 ottobre 2024 al 23 marzo 2025.
L’esposizione, promossa da Roma Capitale, assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è curata da Ilaria Miarelli Mariani (Direttrice della Direzione Musei Civici Sovrintendenza Capitolina) e Raffaella Morselli, con la collaborazione di Ilaria Arcangeli. Organizzazione Zètema Progetto Cultura. Catalogo Officina Libraria.
Il progetto espositivo propone circa 130 opere, eseguite da cinquantasei diverse artiste, attive in città stabilmente o per periodi più o meno lunghi, partendo inizialmente dalle collezioni dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina per poi collegarsi a quelle di molti altri musei e collezioni nazionali e internazionali, tra cui Accademia di San Luca (Roma), Accademia di Brera (Milano), Gallerie degli Uffizi (Firenze), Pilotta di Parma, Musei Reali di Torino, National Portrait Gallery (Londra) e il Museo Thorvaldsen (Copenaghen).
Di queste artiste, si legge nella nota, si vogliono ricostruire vicende professionali e biografiche, spesso ignote a causa della mancanza di documentazione o perché le loro opere erano state attribuite ai lavori di maestri e familiari uomini. Maria Felice Tibaldi Subleyras, Angelika Kaufmann, Laura Piranesi, Marianna Candidi Dionigi, Louise Seidler ed Emma Gaggiotti, le cui opere erano per la maggior parte conservate nei depositi, e altre artiste attive in città, dalle notissime Lavinia Fontana, Artemisia Gentileschi e Giovanna Garzoni, a quelle meno conosciute come Giustiniana Guidotti, Ida Botti o Amalia De Angelis e molte altre, il cui catalogo si sta ricostruendo in questi ultimi decenni di ricerca.
Il percorso, cronologico e tematico, descrive il progressivo inserimento di queste pittrici nel mercato internazionale, e il faticoso conseguimento del pieno accesso alla formazione e alle più importanti istituzioni della città, quali l’Accademia di San Luca e l’Accademia dei Virtuosi al Pantheon. In questo processo di affermazione, Roma si conferma quale luogo primario di apprendistato. La città non è unicamente intesa come luogo di pratica, formazione e mercato, ma diventa anche personificazione delle tante artiste che, per nascita o scelta, vi hanno lavorato, contribuendo al consolidarsi della sua fama di luogo cruciale per lo sviluppo delle carriere creative attraverso l’età moderna.
All’ingresso, ad accogliere i visitatori, l’enigmatica artista ritratta da Pietro Paolini nei primi decenni del XVII secolo. Dall’identità sinora ignota, la giovane pittrice di nature morte guarda intensamente verso lo spettatore mostrando con orgoglio gli strumenti del mestiere, prosegue la nota. La prima sala è dedicata alla bolognese Lavinia Fontana, di cui si alternano opere inedite o mai esposte prima. A seguire, Artemisia Gentileschi, con tre opere esposte che ripercorrono le tappe della sua brillante carriera: Cleopatra, L’Aurora, Giuditta e la serva con la testa di Oloferne. Poi Giustiniana Guidotti, con l’unica opera sinora nota, che si espone qui per la prima volta. Una sala è interamente dedicata alla natura morta in cui eccellono Laura Bernasconi e Anna Stanchi. Dall’Accademia di San Luca un prezioso album con minuziose miniature di piante, frutti, fiori e animali dell’ascolana Giovanna Garzoni.
La sezione XVI e XVII secolo si chiude con altre due sale, una riservata al ritratto, tra cui di particolare interesse l’ opera di Claudia Del Bufalo che raffigura la sorella Faustina nel suo abito nunziale. Segue un focus sulla grafica, la miniatura e un piccolo affondo sulla famosa architettrice Plautilla Bricci, con alcuni prospetti ottocenteschi del suo progetto più rappresentativo, la Villa del Vascello. Cinque dipinti illustrato il percorso artistico di Angelika Kauffmann, pittrice internazionale che si stabilisce a Roma.
Poi, l’incisora Laura Piranesi e le altre pittrici che, con il loro operato, consolidano la presenza nelle accademie e il successo nel mercato dell’arte, tra cui Élisabeth Vigée, Caterina Cherubini e Maria Felice Tibaldi.
Il racconto attraverso il XIX secolo si snoda con i tanti volti di artiste, autoritratte o raffigurate da altri, riprese in iconiche immagini che restituiscono la forza e la determinazione di tutte le donne che hanno contribuito ai tanti cambiamenti della società. Di Emma Gaggiotti si espone per la prima volta il Ritratto di famiglia, oltre alla Venere degli Uffizi e la Sacra Famiglia dei Vaticani, entrambe opere conservate nei depositi e appena restaurate.
Il percorso di visita, si conclude con le ultime tre sale, articolate per temi: soggetti religiosi e di storia, ritratto, e infine paesaggio e natura morta. Chiude infine la mostra una mappa, sia esposta che stampata in un agile depliant, per continuare la visita in città, con le indicazioni di tutte le opere di artiste esposte in luoghi pubblici e accessibili.
La mostra è progettata per essere fruibile dal più ampio pubblico possibile: è disponibile la possibilità di ascolto di approfondimenti audio e di fruizione tattile di alcune opere in originale e in riproduzione.