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Capitale italiana della Cultura 2027: il MiC annuncia le 20 città candidate

da | 16 Lug 2024 | Turismo

Per proseguire la corsa verso il titolo, le città dovranno presentare un dettagliato dossier entro il prossimo 26 settembre

Il Ministero della Cultura ha comunicato che sono 20 le città italiane ad aver inviato la manifestazione d’interesse per concorrere al titolo di Capitale italiana della Cultura, edizione 2027.
I Comuni che hanno risposto al bando entro la scadenza dei termini del 3 luglio sono:
Acerra (provincia di Napoli, Campania); Aiello Calabro (provincia di Cosenza, Calabria); Alberobello (provincia di Bari, Puglia); Aliano (provincia di Matera, Basilicata); Brindisi (Puglia); Caiazzo (provincia di Caserta, Campania); Fiesole (provincia di Firenze, Toscana); Gallipoli (provincia di Lecce, Puglia); La Spezia (Liguria); Loreto Aprutino (provincia di Pescara, Abruzzo); Massa (provincia di Massa-Carrara, Toscana); Mazzarino (provincia di Caltanissetta, Sicilia); Morano Calabro (provincia di Cosenza, Calabria); Pompei (provincia di Napoli, Campania); Pordenone (Friuli Venezia Giulia); Reggio Calabria (Calabria); Santa Maria Capua Vetere (provincia di Caserta, Campania); Sant’Andrea di Conza (provincia di Avellino, Campania); Savona (Liguria); Taverna (provincia di Catanzaro, Calabria).
Per proseguire la corsa verso il titolo, le città dovranno perfezionare la candidatura presentando, entro il prossimo 26 settembre, un dossier che dovrà contenere: un titolo; il progetto culturale della durata di un anno, inclusivo del cronoprogramma e delle singole attività previste; l’organo incaricato dell’elaborazione e promozione del progetto, della sua attuazione e del monitoraggio dei risultati, con l’individuazione di un’apposita figura responsabile; la valutazione di sostenibilità economico-finanziaria del progetto culturale proposto; gli obiettivi perseguiti.

Pompei: fede, arte, storia e innovazione nel progetto di candidatura

Tra le candidature più promettenti c’è sicuramente quella presentata dalla città di Pompei che mette insieme progetti dell’Unesco, della Comunità Europea, della Santa Sede e della Curia Vescovile, del Ministero della Cultura e del Parco Archeologico, e si posiziona come un polo artistico e culturale di rilevanza internazionale.
Insieme, privati, accademici, artisti, associazioni culturali, e istituzioni pubbliche promuoveranno la collaborazione e la condivisione di conoscenze, nel progetto “Pompei Continuum” che punta a “risvegliare l’arte e la cultura di Pompei attraverso un approccio interdisciplinare che unisce fede, arte, storia, e innovazione”, ha spiegato il sindaco Carmine Lo Sapio.
“Oggi, noi – ha proseguito Lo Sapio – ci proponiamo di risvegliare il potenziale artistico e culturale della città per un nuovo Rinascimento; si mira a trasformare le rovine antiche, le piazze e le vie della città in luoghi vibranti di ispirazione e rinascita, inclusiva e solidale. Incoraggiamo la partecipazione, promuovendo una visione condivisa di eredità culturale e sostenibilità ambientale. “Pompei Continuum” è un crocevia che attrae la comunità locale, i visitatori di tutto il mondo desiderosi di esplorare l’antico splendore di Pompei e la sua attualità finalmente attrattiva”.
I progetti puntano a coinvolgere tutti i Comuni costieri e vesuviani ed il porto di Marina di Stabia-Pompei “trasformando Pompei e tutta la Costiera Sorrentina in una unica destinazione di rilevanza mondiale”. -. Le iniziative che si svilupperanno sono ‘Pompei Emissioni Zero’, ‘Luce e Santità’, la ‘Biennale d’Arte nel nuovo Museo Civico’, la ‘Formazione Archeologica Internazionale’ rivolta alle nuove generazioni e un piano di rigenerazione urbana di oltre 40 milioni di euro. Per trasformare permanentemente la città in una Capitale Europea dello sviluppo sostenibile.

“Pietra Madre”, l’ambizioso progetto di Alberobello

Alberobello, patrimonio UNESCO dal 1996, è il capofila di una candidatura ambiziosa che intreccia sinergicamente le forze con Castellana Grotte, Polignano a Mare e Noci per trasformare alcuni tra i più importanti attrattori turistici, gastronomici e artigianali in attivatori culturali dell’intero territorio.
Un percorso di sostenibilità e circolarità culturale: cultura che genera cultura riversandola sul territorio attraverso la bellezza austera e selvaggia della pietra declinata nel tempo e nello spazio.
“Pietra Madre” è infatti l’interessante progetto presentato da questi quattro comuni del sud est barese, che si candidano insieme al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2027.
Un’idea tradizionale che diventa innovativa: “La pietra è l’elemento che identifica questi territori e che identifica il progetto – ha dichiarato Valeria Sabatelli, assessora alla Cultura del Comune di Alberobello -. Si parte dalla pietra e sulla pietra si sviluppa tutto questo percorso che, speriamo, ci condurrà alla fase finale della candidatura”.
Il concetto intorno al quale verrà definito il dossier che nei prossimi mesi sarà posto all’attenzione della commissione del Ministero della Cultura è, dunque, quello della pietra come filo conduttore comune che traccia un perimetro perfetto che risale dal mare alla valle, e che è in grado di raccontare la storia di paesaggi bucolici e secolari, custoditi in un’architettura fossile e incorrotta scolpita nella pietra dall’opera divina della natura o dalla sapienza delle arti umane.

Chris Torch e la sfida di Brindisi

Tra le città della Puglia candidate a Capitale Italiana della Cultura 2027 c’è anche Brindisi, che ha affidato il dossier al direttore artistico Chris Torch.
Il 72enne statunitense con base in Svezia, ma che da quattro anni vive in provincia di Salerno, ha già fatto diventare Matera, Fiume e Timisoara capitali europee della cultura, ma non lascia trapelare nulla sulla preparazione del nuovo progetto.
Tra i motivi che lo hanno spinto ad accettare la sfida di Brindisi c’è sicuramente il fascino per le città portuali e il desiderio di “fare qualcosa di bello” puntando su quattro elementi chiave: “porto, ambiente, tecnologia e comunità”.
La candidatura di Brindisi – sottolinea il sindaco Marchionna – “è un’opportunità di uscire dall’era post industriale che per troppo tempo ha caratterizzato la città, pronta a ricoprire un nuovo ruolo”.
“Brindisi è stata sempre tra Bari e Lecce, adesso ha una sua identità” ha aggiunto Torch il cui ingaggio è costato  40 mila euro.

La procedura di valutazione

Le candidature saranno valutate da una Giuria, che selezionerà tra queste le dieci città finaliste, entro il 12 dicembre 2024. A seguito di audizioni pubbliche, che si svolgeranno entro il 12 marzo 2025, la procedura di valutazione si concluderà entro il 28 marzo 2025 con la proclamazione della Capitale italiana della cultura 2027.
La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà realizzare le attività progettate nel dossier e rilanciare il proprio territorio attraverso la cultura.
L’ultima città ad essere insignita del titolo è stata L’Aquila per il 2026. La Capitale italiana della Cultura in carica è Pesaro, a cui seguirà il prossimo anno Agrigento.

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