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Parco Archeologico di Ostia Antica, il MiC riapre al pubblico il Museo Ostiense

da | 14 Lug 2024 | Archeologia, Conservazione e Tutela

All’interno del Parco archeologico di Ostia antica, riapre al pubblico il Museo Ostiense. Finanziamento Cipe di oltre 3 milioni di euro.

La necessità di riallestire il museo nasce dal voler illustrare la storia e il contesto della città romana di Ostia grazie a un racconto museale moderno e, al tempo stesso, di adeguare e mettere a norma, anche dal punto di vista statico-strutturale e dell’accessibilità fisica e cognitiva, il Casone del Sale, l’edificio risalente al XVI secolo e già sede del Museo Ostiense. Quest’ultimo è stato rinnovato anche nella struttura impiantistica, illuminotecnica e tecnologica, oltre che sul piano scientifico ed espositivo, in modo da conferire alle opere che ospita la giusta atmosfera che meritano. La realizzazione del nuovo Museo Ostiense rappresenta un impegno importante del Parco archeologico di Ostia antica, nel segno di una sempre più variegata offerta culturale, che va ad aggiungersi alle nuove aperture degli ultimi 4 anni: l’inaugurazione del Museo delle Navi di Fiumicino; l’apertura dell’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano, della Necropoli di Porto all’Isola Sacra, del Castello di Giulio II a Ostia Antica, e l’inaugurazione del complesso della basilica di Sant’Ippolito all’Isola Sacra.

Come è strutturato il nuovo museo

Il museo è articolato in 12 sale e il racconto che lo percorre si sviluppa in 7 grandi macrotemi: le origini e l’età repubblicana, il potere imperiale, gli spazi civici, la gente, le religioni e i culti, le necropoli del territorio, le forme dell’abitare. Focus specifici riguardano il santuario di via della Foce, i contesti funerari dall’Isola Sacra e lo spazio “dei filosofi”.

Il percorso espositivo è integrato da un apparato multimediale che va a completare gli strumenti didattici tradizionali: touchscreen su cui si possono approfondire, attraverso fotografie storiche e disegni conservati negli archivi ostiensi, i principali monumenti e quartieri cittadini – un modo per rendere fruibile un patrimonio di documentazione solitamente non visibile; inoltre, video di approfondimento fruibili mediante sistema sound shower, cioè con audio direzionato sullo spettatore in modo da non arrecare disturbo agli altri visitatori presenti in sala. In occasione del riallestimento, oltre cento opere che ne costituiscono la collezione permanente sono state interessate da interventi di restauro specialistico: un progetto complesso, che ha affrontato diverse situazioni conservative determinate innanzitutto dalla tipologia dei manufatti (sculture, rilievi, mosaici, pitture, ecc.) e dai relativi materiali costitutivi; si è inoltre dovuto tenere conto delle integrazioni e modifiche apportate alle opere dopo il loro rinvenimento nel corso del XX secolo. Diversamente dal passato, si è deciso di non reintegrare quanto inesorabilmente perduto, proprio per favorire l’apprezzamento di quanto invece superstite; pertanto, per una serie di sculture sono state studiate e dimensionate strutture autoportanti in metallo, in grado di restituire gli ingombri delle porzioni assenti consentendo al visitatore di immaginare e reintegrare mentalmente le parti perdute. Per accompagnare la visita del museo, è possibile consultare un’agevole guida (a cura di Alessandro D’Alessio e Cristina Genovese per i tipi Electa), che raccoglie i testi dei pannelli introduttivi al nuovo percorso e alle singole sale in cui si articola l’esposizione delle opere, comprensiva di una nutrita selezione dei pezzi più eclatanti e significativi.

Alla cerimonia sono intervenuti il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il Direttore generale Musei, Massimo Osanna, e il Direttore del Parco archeologico di Ostia antica, Alessandro D’Alessio. L’intervento si è articolato in due distinti capitoli, uno relativo ai lavori di adeguamento strutturale e allestimento, l’altro al restauro delle opere inserite nel percorso espositivo. Queste le parole di Sangiuliano: “Questa riapertura è importante non solo per il Parco archeologico di Ostia ma per l’intero sistema museale nazionale. All’interno del sito, con un nuovo percorso espositivo e il restauro di numerose opere, è possibile comprendere pienamente il ruolo di Ostia nella storia di Roma. I musei sono la geografia identitaria della nazione. I dati, eccezionali, sull’affluenza resi noti in questi giorni, con 57 milioni di visitatori nel 2023 e oltre il 22 per cento rispetto all’anno precedente, confermano una rinnovata consapevolezza da parte di cittadini e turisti dell’importanza di visitare un sito culturale. In meno di due anni abbiamo riaperto numerosi musei: Castellammare di Stabia, Correale di Sorrento e stiamo lavorando per altre riaperture. Ritengo che la cultura debba essere uniformemente diffusa su tutto il territorio nazionale perché significa innanzitutto qualità della vita”. Aggiunge Massimo Osanna: “La riapertura del Museo Ostiense rappresenta un risultato di grande rilevanza non solo per il Parco archeologico di Ostia antica, ma per l’intero Sistema museale nazionale, di cui va ad arricchire l’offerta culturale, anche nella direzione di un rafforzamento dei percorsi di visita in un’ottica di rete. Questo traguardo offre inoltre un contributo fondamentale al più ampio obiettivo, fortemente perseguito dalla Direzione generale Musei, di valorizzazione del patrimonio culturale inespresso: reperti, opere e spazi che diventano o tornano fruibili al pubblico, con i depositi che, da luoghi dimenticati, sono ormai sempre più il crocevia da cui passano il ripensamento e il rinnovamento dei nostri luoghi della cultura”.

 

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