Zuchtriegel: Navighiamo verso nuovi orizzonti
“Dopo gli anni della messa in sicurezza del sito di Pompei nell’ambito del Grande Progetto, siamo ora in una fase nella quale dobbiamo navigare verso nuovi orizzonti: abbiamo messo alla base del nostro lavoro in questo senso un approccio di urbanistica, applicata a una città archeologica”. Lo ha detto il direttore del parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel, in occasione della diretta YouTube per la stampa sui lavori di restauro e scavo alla casa di Leda, indagata nel 2018- 2019 e oggi nuovamente oggetto di un intervento di accessibilità e tutela.
Zuchtriegel si è soffermato su quello che ha definito un momento cruciale per il sito UNESCO,
ovvero una grande rigenerazione archeo-urbanistica “che allarga lo sguardo dagli aspetti prettamente archeologici e conservativi a una visione urbana e socio-culturale: i servizi per il pubblico e per le funzioni tecniche e della sicurezza, i grandi poli espositivi che stiamo realizzando a San Paolino e alla Palestra Grande, i nuovi depositi di Porta Nola, Stabia e Torre Annunziata, i trasporti con navetta tra i siti e l’accessibilità, la valorizzazione delle aree verdi e dell’agricoltura archeologica e la sostenibilità, la ristorazione e le aree e i laboratori per bambini con il nostro Children Museum”.
La Buffer Zone per una città senza confini
Il direttore del Parco Archeologico di Pompei ha poi dichiarato di aver aggiornato, “in questi giorni”, il ministro Gennaro Sangiuliano, “che ringrazio per il sostegno e l’ascolto continuo”, e ha ricordato che nel 2023, l’Unesco ha approvato la nuova Buffer Zone di Pompei, Ercolano e Oplonti che comprende 11 comuni: Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno, Trecase, Pompei, Scafati e Castellammare di Stabia.
“Pensiamo a Pompei come a una città contemporanea, solo che è rimasta pressoché immutata da 2000 anni e si compone di una cittadinanza mondiale di viaggiatori che vengono ogni giorno da tutti i continenti. Anzi, pensiamo alle due Pompei, quella antica e quella moderna, e anche a Scafati, Torre Annunziata, Boscoreale, Castellammare di Stabia, Terzigno, Lettere, Poggiomarino e a tutto il territorio, come un’unica realtà dal punto di vista archeologico e urbanistico”.
“Se il parco archeologico va sempre più verso un approccio urbanistico in termini di servizi e pianificazione dei lavori – ha aggiunto Zuchtriegel – i comuni della Buffer Zone possono essere concepiti come parte integrante di un grande parco archeologico diffuso, con tante presenze archeologiche sui loro territori. Come la città antica era parte di un paesaggio culturale, anche oggi non ci dovrebbero essere confini rigidi tra dentro e fuori”.
Cantieri per oltre 100 milioni di euro
Il direttore del Parco Archeologico ha infine illustrato alcuni dati sulla campagna di scavi archeologici a Pompei che è, su proposta del ministro della Cultura, nella legge di bilancio dello Stato di quest’anno.
“Attualmente, oltre alle continue ed indispensabili attività di monitoraggio, gestione, manutenzione ordinaria e programmata costante ed estensiva dei siti, abbiamo 28 cantieri di restauro e messa in sicurezza in corso, altri 11 sono in fase di avvio, per un importo complessivo in programmazione di 53,60 milioni di euro (per gli interventi in corso) e 11,00 milioni di euro (per i cantieri di prossima apertura) per complessivi circa 65 milioni di euro impegnati su 39 interventi, finanziati per circa il 50% con fondi Legge 190, fondi PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 e fondi ex CIPE. Oltre alla programmazione ordinaria, che per il triennio 2024-2026 prevede un investimento complessivo di circa 25mln di euro, il Parco gestisce anche diverse altre fonti di finanziamento impiegate per gli interventi sul patrimonio monumentale del Parco per complessivi ed ulteriori 11,6 mln euro (Fondi PNRR e Fondi CISS Pompei Vesuvio Napoli). Complessivamente, per il futuro del Parco Archeologico di Pompei sono già in campo oltre 100 Milioni di Euro”.
“Oggi – ha concluso Zuchtriegel – si sta scavando su un’area dalla vastità mai raggiunta dalle grandi campagne degli anni ’50. Si tratta di quasi 9000 mq, di scavi funzionali, risultato di scelte strategiche. La nostra politica, come è noto, non è quella di scavare ad ogni costo, tutto ciò che è scavato deve essere restaurato, tutelato e reso accessibile per i prossimi 100 anni e oltre. Il vero costo non è lo scavo ma la manutenzione e la tutela: in questo vogliamo diventare sempre migliori”.