La normativa è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Le principali novità per le imprese culturali
Il Made in Italy diventa legge. È stato approvato al Senato nella seduta dello scorso 20 dicembre il disegno di legge che prevede la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy, su iniziativa del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Alla camera dei Deputati era stato approvato lo scorso 7 dicembre. La legge (n. 206 del 27 dicembre 2023) è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale lo scorso 27 dicembre. Tante le misure per le industrie culturali. Il provvedimento entrerà in vigore il prossimo 11 gennaio. Ecco alcune novità dei 59 articoli.
Imprese culturali e creative, cosa sono?
Misure importanti sono dedicate alle imprese culturali e creative. La legge sottolinea che “la cultura e la creatività sono elementi costitutivi dell’identità italiana e accrescono il valore sociale ed economico della Nazione”. La normativa definisce poi con chiarezza la qualifica delle imprese culturali e creative. Rientrano enti, soggetti privati e lavoratori autonomi che, indipendentemente dalla forma giuridica, svolgono attività stabile e continuativa con sede in Italia o in uno degli Stati membri dell’Unione Europea o in uno degli Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo, purché sia soggetto passivo di imposta in Italia. Le attività svolte in via prevalente devono essere mirate all’ideazione, produzione, diffusione, promozione, conservazione, ricerca, valorizzazione e gestione di beni, attività e prodotti culturali.
Sostegno alle imprese culturali e creative
La normativa prevede che il Ministero della Cultura, “al fine di promuovere e valorizzare il Made in Italy e di rendere maggiormente competitivo il settore culturale e creativo”, sostenga gli investimenti effettuati sul territorio nazionale dalle imprese culturali e creative attraverso l’erogazione di contributi in conto capitale. Per questo motivo è autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per ognuno degli anni dal 2024 al 2033.
Istituito l’albo delle imprese culturali e creative
È istituito l’albo delle imprese culturali e creative di interesse nazionale. L’iscrizione nell’albo comporta anche la registrazione nel portale del Sistema archivistico nazionale del Ministero della cultura, “anche al fine di salvaguardare gli archivi storici delle imprese italiane, in particolare delle imprese titolari di marchi storici di interesse nazionale”.
Istituito il Piano nazionale per lo sviluppo delle imprese culturali e creative
Istituito il Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative. Sarà adottato ogni tre anni dal Ministro della Cultura, di concerto con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy e con il Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. Il Piano strategico ha le finalità di favorire il coordinamento delle attività da parte delle amministrazioni competenti, la sinergia dei programmi e lo sviluppo del settore. Inoltre, ha l’obiettivo di incentivare i percorsi di formazione e promuovere ricerche ed eventi in ambito nazionale.
Linee guida per la salvaguardia dell’autenticità di opere musicali, audiovisive e librarie
La legge prevede anche l’adozione da parte del Ministero della Cultura di linee guida per la salvaguardia dell’autenticità storica delle opere musicali, audiovisive e librarie possedute da biblioteche, cineteche e discoteche e che possono essere oggetto di rielaborazioni successive. Le opere dovranno essere conservate e rese fruibili anche nella loro versione originale, per evitare che “operazioni creative di riadattamento […] sostituiscano l’originale e ne facciano perdere la memoria”.
Promozione dell’Italia all’estero come destinazione turistica
Via anche alla promozione dell’Italia come destinazione turistica. È stato istituito presso il Ministero del Turismo un comitato nazionale, presieduto da un rappresentante del ministero e composto da un delegato per ogni regione e provincia autonoma e da un delegato dell’Associazione nazionale comuni italiani. Alle riunioni possono partecipare anche rappresentanti delle associazioni di categoria dell’artigianato e del turismo. L’obiettivo è di valorizzare anche località minori ma con un forte potenziale turistico.
Giornata nazionale del Made in Italy e istituzione del Fondo
Altra novità riguarda l’istituzione della giornata nazionale del Made in Italy, prevista per il 15 aprile. Inoltre, è stato istituito il Fondo nazionale del Made in Italy, con la dotazione di 700 milioni di euro per il 2023 e di 300 milioni per il 2024. Il fondo, partecipato dal MEF, è aperto alla partecipazione di fondi di investimento e altri soggetti con la mission di investire nelle filiere dei settori strategici.
Sostegno all’imprenditorialità femminile
Altro punto fondamentale è il sostegno all’imprenditorialità femminile. Nell’ambito della misura ‘Nuove imprese a tasso zero’ è prevista la costituzione di un’apposita riserva a favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile, mediante rifinanziamento con un’apposita dotazione di 15 milioni di euro.
Misure per le filiere Made in Italy
Misure anche per la filiera del legno per l’arredo al cento per cento nazionale, per la valorizzazione della filiera degli oli di oliva vergini e della filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi di riciclo.
Via al liceo per il Made in Italy
Sta già facendo discutere l’istituzione del liceo per il Made in Italy. Il percorso può essere attivato già per l’anno scolastico 2024-2025 dal Liceo delle Scienze umane, indirizzo economico-sociale. L’opzione economico-sociale presente nel liceo delle Scienze Umane confluirà nel percorso del Made in Italy, ma per le classi successive alla prima è garantita la prosecuzione, a esaurimento, dell’opzione economico-sociale.
Istituita l’Esposizione nazionale
Istituita l’Esposizione nazionale permanente del Made in Italy, con l’obiettivo di promuovere e rappresentare l’eccellenza produttiva e culturale italiana attraverso l’esposizione dei prodotti della storia del Made in Italy.
Sostegno al settore fieristico in Italia e ai mercati rionali
La nuova legge prevede che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sostenga anche a livello economico le imprese e gli operatori fieristici, in particolare nei settori in cui i costi dell’esposizione possono costituire una barriera all’accesso e per favorire l’esposizione all’estero. Sono previste anche misure di sostegno per i mercati rionali, ritenuti anche centri di coesione cittadina.
La qualità della cucina italiana all’estero
I ristoranti italiani all’estero potranno richiedere la certificazione di qualità di ristorazione italiana all’estero. Inoltre, è istituito un fondo, con la dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, per la promozione del consumo all’estero di prodotti nazionali di qualità e per la formazione del personale sulla corretta preparazione dei piatti e sull’utilizzo dei prodotti, anche grazie agli scambi culturali.
Spazio alla tecnologia
Spazio anche per la tecnologia. È promossa la transizione digitale dell’industria e dell’artigianato mediante l’utilizzo di ambienti virtuali interattivi e immersivi utili alle imprese per lo sviluppo del commercio elettronico dei beni e per la riorganizzazione dei processi produttivi, di marketing e di formazione.
Lotta alla contraffazione
Misure anche per la lotta alla contraffazione. Le disposizioni prevedono una riorganizzazione degli uffici giudiziari con lo scopo di favorire la specializzazione dei magistrati in materia di lotta alla contraffazione. Inoltre, vengono modificate le disposizioni in materia di sequestro e di sanzioni amministrative per l’acquisto e l’introduzione di merci contraffatte.
Borgonzoni: “Provvedimento che segna un punto di svolta”
Il Sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, commenta: “Abbiamo lavorato con un unico obiettivo: fornire alle imprese che operano nel settore dell’industria creativa strumenti che potessero incentivarne lo sviluppo, misure studiate appositamente per spingere l’acceleratore della crescita mirando da un lato alla tutela e dall’altro alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale, che i beni, le attività e i prodotti opera delle imprese culturali e creative rendono straordinariamente unico. Felice di aver raggiunto il traguardo. Ringrazio tutti coloro i quali hanno contribuito alla stesura di un provvedimento che segna un punto di svolta”. Aggiunge la Borgonzoni: “L’impegno del Ministero della Cultura si è concentrato in particolare sulla predisposizione di strumenti a lungo attesi dalle imprese culturali e creative, messi a punto per sottolinearne ruolo strategico e valore fondante per il Paese”.
Urso: “Provvedimento storico”
Soddisfatto il ministro Adolfo Urso: “Finalmente l’Italia ha una legge che tutela e promuove l’eccellenza del Made in Italy. Quello votato è un provvedimento storico, che segna una svolta nella politica industriale del Paese, intervenendo a 360 gradi per stimolare e proteggere la crescita delle filiere strategiche nazionali, contrastare la contraffazione e formare nuove competenze in vista delle sfide globali che abbiamo davanti”.
Soddisfazione di Federculture
Federculture esprime soddisfazione per la nuova legge. Si legge in una nota stampa: “La trasformazione in legge del ddl Made in Italy rappresenta un passaggio normativo storico, con cui il Parlamento riconosce la specificità delle Imprese Culturali e Creative e fissa importanti misure anche a sostegno di questo settore. In particolare sono state accolte tutte le modifiche proposte da Federculture per estendere il più possibile la platea di riferimento dei soggetti considerati Imprese Culturali e Creative, tra i quali vengono ricompresi anche i lavoratori autonomi e tutte le imprese dell’indotto di filiera”.
Il riconoscimento del concetto di filiera nel settore culturale
Si legge ancora nel comunicato di Federculture: “La norma, che rappresenta il primo riconoscimento legislativo del concetto di ‘filiera’ nel settore culturale, nasce dalla volontà di valorizzare le imprese che abbiano investito nello sviluppo di competenze e professionalità specifiche specializzandosi sul mercato nell’offerta di servizi dedicati alle imprese culturali e creative. Più in generale, tutti gli emendamenti proposti sono nati dalla consapevolezza della complessità ed eterogeneità che contraddistinguono l’universo delle Imprese Culturali e Creative e con l’obiettivo di far sì che nessuna componente di questo mondo rimanesse esclusa dal campo di applicazione delle misure contenute nella legge”.
Gli interrogativi
Ancora la nota di Federculture evidenzia la necessità di rendere le norme sempre più efficaci: “La Legge così approvata, a giudizio di Federculture, lascia nondimeno aperti alcuni interrogativi, riguardanti le modalità della sua concreta attuazione e la reale efficacia degli strumenti di sostegno messi in campo. Per questo in dialogo con i ministeri interessati lavoreremo per massimizzare l’efficacia dei decreti attuativi affinché le norme e le risorse messe a disposizione dalla legge producano realmente gli effetti e gli obiettivi attesi”.
Il sì di Confartigianato
Favorevole al provvedimento è anche Confartigianato. Dichiara il presidente Marco Granelli in una nota stampa: “Con l’approvazione definitiva del disegno di Legge ‘Made in Italy’ si apre la strada e si offrono strumenti per il rilancio di una politica economica e industriale finalizzata a valorizzare le imprese che realizzano la qualità e l’eccellenza della produzione italiana”.