Ma veniamo alle proposte per l’anno nuovo che vanno dall’antichità al contemporaneo, dalle icone pop del 900 ai grandi maestri della fotografia, una varietà di generi e linguaggi per venire incontro alla molteplicità di interessi e gusti dei visitatori.
Le mostre
Fra le mostre più attese “Origini e splendori della Collezione Farnese nella Roma del XVI secolo” che sarà ospitata a Villa Caffarelli, reduce dal successo della bella rassegna dedicata a Fidia. Al centro dell’attenzione un periodo d’oro dominato dai Farnese, una delle dinastie più potenti del Rinascimento italiano e dagli intellettuali che gravitano attorno alla corte di Papa Paolo III.
Nell’ambito degli scambi internazionali da gennaio ai Capitolini si potrà ammirare un capolavoro di Francisco Goya “Il parasole” (El quitasol) concesso dal Museo del Prado di Madrid che avrà in cambio l’”Anima Beata” di Guido Reni. L’opera di Goya sarà esposta nella Pinacoteca accanto a “La Buona Ventura” di Caravaggio, in un dialogo fra giganti, verità e ribellione.
A seguire in primavera a Palazzo Caffarelli, dedicato alle grandi rassegne, la mostra che ricostruisce il percorso artistico di due maestri del Rinascimento attraverso dipinti, disegni e una serie di documenti “Di padre in figlio, Filippo e Filippino Lippi pittori fiorentini del quattrocento”.
“Elagabalo e i culti orientali a Roma” saranno protagonisti di una grande esposizione al Museo dei Fori imperiali ai Mercati di Traiano. Un exursus certamente intrigante sulla diffusione dei culti orientali a Roma dall’età della Repubblica al II sec. d. C. che si concentrerà sulla figura e la vita di Elagabalo, il suo ruolo sacerdotale. il lusso, la dissolutezza e le rose.
Altrettanto affascinante al Museo di Roma “Ukiyoe. Il mondo fluttuante”, un viaggio nell’arte giapponese di epoca Edo attraverso una selezione di 150 opere che vanno dal XVI al XIX secolo, fra dipinti, rotoli, vestaglie, stampe, kimono, strumenti musicali… Una mostra che racconta anche la passione per il Giappone e il collezionismo di due viaggiatori italiani, Edoardo Chiossone e Vincenzo Ragusa, che vissero in Giappone alla metà dell’Ottocento.
Il Museo di Roma , nell’anno del centenario della morte, dedica un omaggio a Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista Riformista. La mostra, curata dallo storico Mauro Canali, ripercorrerà la formazione, l’affermazione e il ruolo di questo importante uomo politico contemporaneo. Dalla storia politica a quella dello spettacolo con un omaggio a un artista geniale, originale, scomparso giovanissimo, quaranta anni fa, Rino Gaetano. Quello di “Nuntereggae più…” rimasto in mente a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di vederlo in scena. Foto, articoli di giornali, cimeli e tanta musica per non dimenticare la sua ironia, la sua poesia, la sua voce. E per farlo conoscere alle nuove generazioni.
Il programma ’24 non dimentica il teatro e l’architettura, l’antico e il moderno. Da un lato all’Ara Pacis “Theatrum. Attori, autori e storie del teatro antico”, un racconto che va dalle radici greche etrusche e italiche al teatro romano, dall’altro alla Centrale Montemartini “Architetture inabitabili” che indaga la dimensione simbolica e metafisica di questa arte al di là della concezione di funzionalità abitativa.
Alla Galleria d’Arte Moderna fra le diverse proposte spicca “Keith Haring Deleted” a quarant’anni dagli interventi artistici dell’artista a Roma, quindi “Estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano con una scelta di opere dalla collezione Iannaccone di Milano in dialogo con i dipinti e le sculture conservate a Roma. E ancora “Reality optional. Miaz Brothers con i maestri del XX Secolo”, una rilettura in stile anticonformista della collezione permanente da parte del duo artistico Miaz Brothers. Al Museo Carlo Bilotti verranno esposti i risultati di un altro duo artistico, il duo TTOZOI .
All’insegna del binomio arte-natura “Laudato sie!”, l’eredità di San Francesco al Museo di Roma dove saranno esposti 93 volumi rari fra manoscritti e libri antichi, mentre al Museo Carlo Bilotti “Manuel Felisi”, un progetto espositivo sul mondo animale e il legno come materia prediletta con Paolo Di Capua “Natura umana”. E ancora al Museo in Trastevere la fotografia di Ilde Lotz-Baur. Un centinaio d foto in gran parte inedite e scattate a Roma dalla fotografa bavarese durante il suo lungo soggiorno romano. Altri scatti dedicati a personaggi importanti, intellettuali, politici, artisti sono di Giacomo Pozzi Bellini e di Dino Pedriali che ha immortalato De Chirico, Fellini, Nureyev, Pasolini. E ancora le foto di Dino Ignani che ha dedicato molta attenzione alla sottocultura degli anni ’80, le sue mode, i suoi locali. Infine “Roma Chilometro Zero”, 15 giovani fotografi romani hanno documentato la città contemporanea.
Particolare attenzione all’arte delle donne di oggi: Titina Maselli e Giancarla Frare al Casino dei Principi, Maria Barosso al Museo di Roma. E di ieri con la mostra “Roma pittrice. Le artiste a Roma tra XVI e XIX secolo” Lavinia Fontana, Artemisia Gentileschi, Elisabeth Vigée Lebrun, Angelika Kauffmann. E per avvicinarsi all’oggi il progetto “L’arte delle donne a Roma. Secessione, Futurismo e Ritorno all’Ordine” al Casino dei Principi.
Al Museo Napoleonico occhi untati su Giuseppe Primoli e il suo interesse per l’arte del Giappone. Saranno esposti 14 kakemono, dipinti tradizionali giapponesi appartenuti a Primoli e firmati dai frequentatori illustri del suo salotto: Zola, Claude, Valery, Loti, Anatole France. Tra le sue cose il ventaglio con scene giapponesi firmato da Giuseppe de Nittis a Parigi verso il 1880 per la principessa Mathilde Bonaparte.