È partita ufficialmente, dopo 30 anni d’attesa, la prima fase progettuale per la realizzazione del Museo della Scienza di Roma, negli spazi delle ex Caserme di via Guido Reni, nel quartiere Flaminio, con uno stanziamento previsto di 75 milioni di euro. Nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, il sindaco Roberto Gualtieri, gli assessori Maurizio Veloccia e Miguel Gotor (urbanistica e cultura), la presidente del II municipio Francesca Del Bello e il premio Nobel Giorgio Parisi hanno illustrato i dettagli del bando internazionale per la progettazione del polo. La prima pietra verrà posata nel 2025 e l’inaugurazione è prevista entro il 2027.
“Oggi è un giorno storico per la Capitale: comincia ufficialmente il percorso che porterà Roma ad avere il Museo della Scienza”, ha detto Gualtieri. “Roma – ha sottolineato – ha quasi una quarantina di poli museali scientifici, delle università e degli istituti di ricerca, questo museo li metterà a sistema”. Con questo concorso, ha proseguito il sindaco, “avviamo la progettazione di un museo atteso da trent’anni. Sarà un hub espositivo del patrimonio scientifico della città. Uno spazio di didattica, partecipazione e coinvolgimento dei cittadini alla scoperta delle attività scientifiche della città. Il Museo della Scienza – ha concluso Gualtieri- non rilancia solo il quadrante Flaminio, ma tutta la città. Il concorso si concluderà nel 2023, ci sarà poi la progettazione definitiva, la gara, e contiamo di concludere tutto al più tardi per il 2027”.
“Il Museo della Scienza di Roma diventa finalmente realtà”, ha aggiunto Velloccia. Per l’assessore “la realizzazione di questa importante struttura contribuirà in modo sostanziale alla trasformazione in atto nel quadrante Flaminio che da Villa Glori al Ponte della Musica passando per l’Auditorium, per il MAXXI con il suo progetto di espansione fino al recupero delle sponde del Tevere da parte di Poste Italiane, è senz’altro uno dei più vivaci esempi di rigenerazione urbana in corso”.
IL CONCORSO
Il concorso, indetto dall’assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale, è aperto a progettisti italiani e stranieri e si articola in due fasi: la prima finalizzata al recepimento di proposte ideative, la seconda all’acquisizione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica, scelto tra i primi cinque classificati nella prima fase.
I cinque finalisti e il vincitore del concorso saranno selezionati da una giuria competente composta da 5 membri super partes che sarà nominata dopo la consegna degli elaborati del primo grado concorsuale. Al vincitore sarà corrisposto un premio di 150.000 euro, ai restanti 4 concorrenti un rimborso spese di circa 20.000. Il concorso si concluderà entro maggio 2023 e sarà svolto sulla piattaforma informatica messa a disposizione dall’Ordine degli Architetti di Roma, che garantisce l’anonimato dei concorrenti e uno svolgimento ordinato della procedura (tutta la documentazione è reperibile all’indirizzo: https://museoscienza.competitionarchitecturenetwork.it/ e sul sito del Comune www.comune.roma.it/concorsi/concorso.museodellascienza ).
IL COMITATO SCIENTIFICO
Il comitato scientifico, guidato dal premio Nobel Parisi, ha già fornito un concept su cui si dovranno basare gli architetti. La superficie complessiva del Museo sarà di oltre 19 mila mq, di cui 9 mila mq per spazi espositivi di varia natura e 1.100 mq di spazi per la ricerca. Ai progettisti che aspirano ad aggiudicarsi il concorso si chiede di immaginare un Museo capace di dialogare con i due poli culturali limitrofi, il Maxxi e l’Auditorium Parco della Musica. Lo spazio espositivo interno ospiterà tecnologie e progetti, interattivi e multimediali, provenienti dal circuito dei musei scientifici cittadini. Il Museo della Scienza, infatti, non avrà una propria collezione e, oltre alle opere di altre strutture, potrebbe avere uno spazio riservato agli istituti di ricerca della Capitale. Per le esposizioni temporanee è prevista un’area di 2mila mq totali suddivisi in più spazi ma funzionali allo svolgimento di mostre tematiche. Per eventi, convegni e conferenze si è pensato ad un piccolo Auditorium da 800mq, che non si porrà in concorrenza con quello di viale Pietro da Coubertin. Ci saranno, poi, una serie di sale polifunzionali per eventi o altre iniziative scientifiche, per un totale di 350 metri quadri. E all’esterno, via libera alle attività all’aria aperta: le archistar, infatti, dovranno ideare un parco da 2 mila mq con aree verdi predisposte agli eventi. Un centro di documentazione, con un archivio, una biblioteca scientifica e una libreria da 400 mq per la vendita al pubblico completeranno l’opera. Infine, sono previsti spazi per il relax, con un bar/ristorante, uffici tecnici, biglietteria, aree di carico e scarico e un deposito. Le strutture dovranno essere sostenibili e soddisfare i requisiti energetici più restrittivi.
“La possibilità di creare a Roma un centro di dialogo e di diffusione della cultura scientifica, come sarà il Museo della Scienza- ha affermato Miguel Gotor- consentirà di recuperare e rendere finalmente visibile ai più la Roma ‘scientifica’ una grande realtà del passato e del presente che guarda dritto nel futuro. Roma – ha aggiunto l’assessore – è, infatti, la città dove fu costruito uno dei primi veri osservatori astronomici d’Europa, la Torre dei Venti in Vaticano, dove nacque nel 1603 l’Accademia dei Lincei, e nella quale si è dispiegata nel corso dei secoli l’attività di personalità come Atanasius Kircher, Stanislao Cannizzaro, Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Nazareno Strampelli, Vito Volterra, Edoardo Amaldi e Rita Levi Montalcini, solo per citarne alcuni. Ed è a Roma e nei suoi dintorni che si trovano enti di ricerca di livello nazionale, accademie e società scientifiche”.
“Trasmettere l’entusiasmo per la scienza, questa è la sfida”, ha concluso Parisi.